Villa Thiene, opera di A. Palladio, iniziata nel 1545 e rimasta nel progetto palladiano incompiuta, successivamente completata dall’intervento dell’architetto Francesco Muttoni, è un immobile sottoposto alle disposizioni di tutela della Parte seconda, del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m. e i., “Codice dei beni Culturali e del Paesaggio” e dichiarato patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.
Già oggetto di restauro, Villa Thiene aveva bisogno di interventi di manutenzione, al fine di arrestare il progressivo degrado del manto di copertura, dei serramenti e dei paramenti lapidei e murari esterni.
Il manto di copertura in coppi, presentava fenomeni di rottura e scivolamento degli elementi, con il rischio di infiltrazioni negli strati e locali sottostanti, presenza di nidi e crescita di vegetazione. Gli interventi di manutenzione straordinaria della copertura hanno riguardato il ripasso del manto di copertura in coppi, con il recupero di quelli riutilizzabili e l’integrazione dei coppi di coperta con coppi vecchi o di recupero, posti in opera con ganci ferma coppo, la revisione del lucernario di colmo, dell’abbaino e delle lattonerie.
I portoni e i serramenti d’ingresso presentavano invece la formazione di microfessure, screpolature, sfogliamenti e modifiche cromatiche, con la modificazione, su aree piccole o estese, della pigmentazione e del colore superficiale, con la comparsa di macchie e patine opacizzanti, dovute all’esposizione agli agenti atmosferici.
Gli interventi hanno riguardato la rimozione delle vecchie vernici e stuccature, la spazzolatura e stuccatura di fori e fessure, la realizzazione di eventuali limitati tasselli delle parti mancanti o non recuperabili, eseguiti con legno della stessa essenza, trattamento antitarlo e antimuffa e applicazione di prodotti a olio naturali.
I lavori di restauro e risanamento conservativo dei paramenti lapidei e murari delle facciate esterne sono stati diretti da L.A.I.R.A. S.r.l..
Sui paramenti lapidei e murari esterni si poteva rilevare un’accentuata presenza di colonizzazione biologica, quali micro e macro organismi, localizzata prevalentemente nella parte inferiore delle apparecchiature murarie e delle cornici. Mentre sul fronte sud le tre balaustre del piano primo, realizzate in pietra calcare molto tenera, presentavano accentuati fenomeni di esfoliazione, scagliatura e erosione, con conseguente mancanza di parti consistenti. Inoltre sulla parte inferiore e sulla cornice dei paramenti murari esterni era rilevabile il fenomeno dell’erosione sia dei mattoni sia dei giunti di malta.
Gli interventi hanno riguardato il trattamento biocida delle superfici e ove necessario la rimozione di licheni e patine biologiche, seguito da un accurato lavaggio. Successivamente si è intervenuti con il consolidamento delle parti lapidee esfoliate, scagliate o polverizzate per mezzo di prodotti coesivi, mentre nella parte inferiore delle murature e delle cornici si è intervenuti con la stuccatura delle superfici interessate da fessurazioni diffuse e discontinuità.
Nel progetto di restauro, particolare attenzione è stata posta all’ancoraggio dei ponteggi al fabbricato, impiegando tasselli di ancoraggio dotati di anello, fissati all’interno dei fori da palo esistenti e ancoraggi a vitone, fissati all’interno dei fori architettonici, in modo da non danneggiare gli intonaci e i paramenti lapidei e murari esterni.